Ancora una volta le Lavoratrici e i Lavoratori Metalmeccanici sono in prima linea per contrastare un modello di società basato su iniquità e diseguaglianze, che criminalizza chi è disoccupato e povero e delegittima il ruolo sociale dello Stato. I Metalmeccanici della FIOM, insieme a tutta la CGIL, hanno svuotato e bloccato le produzioni nelle fabbriche e riempito le piazze dell’Emilia Romagna per rivendicare un modello diverso di società, incentrato su politiche che guardino alla tutela dei salari, alla difesa delle prestazioni sociali e dei servizi pubblici, a una occupazione stabile e tutelata.

Una società fondata sulla solidarietà e l’eguaglianza, principi fondanti della nostra Costituzione, quella che dovrebbe essere la Via Maestra delle scelte del Governo, che invece li contrasta con interventi opposti contenuti nella legge di bilancio.

Attuale più che mai è il tema del rilancio delle politiche industriali, perché la transizione e la speculazione finanziaria non devono essere subite da Lavoratrici e Lavoratori. Per questo motivo a Bologna il corteo è stato aperto dalle Lavoratrici e dai Lavoratori di La Perla, Marelli e Industria Italia Autobus; tre esempi eclatanti del fallimento dello Stato di fronte al potere incontrastato di fondi finanziari e all’incapacità di sviluppare strategie pubbliche industriali.

Lo sciopero del 24 novembre arriva dopo un percorso iniziato già nei mesi scorsi con manifestazioni e scioperi e si colloca alle porte dell’avvio della stagione per il rinnovo dei Contratti Nazionali del comparto metalmeccanico, che partendo dalla partecipazione democratica delle Lavoratrici e dei Lavoratori dovrà confermarne il valore di autorità salariale e di espansione dei diritti, individuando strumenti per la tutela dell’occupazione e il governo della transizione.

Dalle piazze si sono levati anche il “rumore” e la rabbia contro tutte le violenze di genere e le discriminazioni, perché è anche dal loro contrasto che passa necessariamente il percorso di costruzione di una società giusta e solidale.

Le Metalmeccaniche e i Metalmeccanici della FIOM hanno riempito le strade e le piazze di Cesena, Bologna, Modena, Ferrara, Parma e Piacenza, lasciando deserte le fabbriche. In regione, infatti, l’adesione allo Sciopero è stata superiore al 70 %, con punte dell’ 87% considerando i soli reparti di produzione.

Gianni Cotugno

Segretario Generale

Fiom Emilia Romagna